venerdì 6 novembre 2009

Lo spindle dell'hard disk


Lo spindle è un piolo verticale a cui sono fissati i piatti del disco; a volte viene chiamato anche spindle motor. La sua velocità, definita spindle speed, è misurata in rpm (revolutions per minute, giri al minuto).

La maggior parte dei dischi attualmente in vendita ha una velocità di rotazione compresa tra i 5 400 ed i 10 000 rpm. Esistono ancora, tuttavia, dischi a 4 200 rpm, o periferiche che toccano i 15 000 rpm.

Per molti anni la sola velocità disponibile era 3 600 rpm, e, proprio per il fatto che era identica in tutti i prodotti in commercio, era una caratteristica poco pubblicizzata.

A partire dal 1990, quando la tecnologia permise di progettare strumenti di maggiore qualità, la velocità di rotazione dello spindle è diventata uno dei principali metodi di categorizzazione dei dischi fissi- alla pari con la capacità di memoria - ed oggi è la prima caratteristica controllata al momento dell'acquisto.

Lo spindle deve poter garantire migliaia di ore di utilizzo continuato, il che lo rende uno dei pezzi meccanicamente più critici di un computer.

Nonostante quello che si possa pensare, la velocità dello spindle non dipende solo dalla potenza del motore che lo guida; e non basta mettere un motore più potente per ottenere maggiori prestazioni. Uno degli aspetti critici è rappresentato dal numero e dalla dimensione dei piatti perché, a parità di motore, aumentando i dischi si ottengono ovviamente prestazioni inferiori.

È anche importante sottolineare come l'eccessiva velocità di rotazione porti a vibrazioni e rumore che peggiorano la qualità dell'insieme, oltre ad un surriscaldamento del tutto.

Tutto questo dimostra che la progettazione di uno spindle non è semplice come potrebbe sembrare a prima vista.

Lo spindle utilizza la pressione del cuscino d'aria generato dalla rotazione all'interno del disco rigido per mantenere le testine alla giusta distanza dai piatti.

In caso di cessazione improvvisa dell'erogazione di energia elettrica, le testine vanno "parcheggiate", ossia posizionate in una zona, solitamente vicina al centro dei piatti, dove non ci sono dati registrati. Se le testine si appoggiassero su zone dei piatti in cui vengono memorizzati i dati, potrebbero danneggiarli. Il movimento è garantito dall'uso di molle o, tecnologia più recente, dallo sfruttamento dell'inerzia rotazionale dei dischi. In quest'ultimo caso lo spindle funziona da generatore, fornendo potenza al braccio della testina.

mercoledì 4 novembre 2009

Recupero fotografie


L'avvento della fotografia digitale ha permesso, a molti utenti di avvicinarsi al mondo della fotografia, dilettandosi con le macchine digitali che il mercato propone in versioni sempre più tecnologicamente avanzate. L'uso sempre più massiccio di queste apparecchiature, inevitabilmente comporta tutte le problematiche relative alla possibile perdita di fotografie.
Il backup resta sempre la migliore soluzione a livello di prevenzione, ma non sempre, per una serie di motivi, è possibile effettuarlo. Di conseguenza un intervento di recupero dei dati diventa fondamentale per tornare in possesso delle preziose immagini e fotografie che sono andate perse. La soluzione è rappresentata dagli appositi software che sono disponibili su internet e che consentono in molti casi il recupero e il ripristino delle fotografie e delle immagini. Questi programmi intervengono sui diversi supporti di memoria previsti dalle macchine fotografiche e cioè: PC Card (PCMCIA) Flash Card, COMPACT FLASH, SMART MEDIA, MULTIMEDIA CARD (MMC), SECURE DIGITAL CARD e MICRODRIVE.
Caratteristica comune a tutti questi software, è l'estrema facilità di utilizzo e un'interfaccia estremamente semplice.




Visita il tuo Hard Disk!!!!!!Esiste un nuovo programma che si chiama Hd Fit scaricabile gratuitamente online con il quale puoi visitare il tuo HD prima che sia troppo tardi!!!!!!Visita il tuo HD prima di essere costretti a ricorrere al recupero dati!!!!

martedì 3 novembre 2009

Come scegliere l'azienda a cui affidarsi per il recupero dati

Il recupero files e il ripristino dei dati è una questione fondamentale per un’azienda e scegliere l'azienda che si occuperà del recupero dei dati elettronici è un compito da non sottovalutare.
Spesso chi si trova in condizioni gravi in cui è necessario un recupero dati PC immediato, messo alle strette, può finire per accettare prezzi per un hard disk rotto o per la cancellazione dati troppo elevati.
Ma allora come fare ?
La prima cosa da fare è aumentare la propria conoscenza in materia partendo dai piccoli passi in modo tale che, anche non essendo un esperto, una persona possa effettivamente sapere di cosa di parla quando si dice recupero dati.
Parlando in maniera generica quindi possiamo dividere il recupero dati in due tipi:
1) Problemi di software e virus
2) Problemi di hardware e danneggiamento fisico del disco.
Il primo tipo di problemi, i problemi di software e virus si incontrano quando capita di perdere alcuni dati a causa di un problema con un software o con un virus. Quando si tratta di dati di testo, c’è la possibilità molto frequente di ripristinare i dati persi a causa di un programma corrotto.
Per quanto riguarda invece il secondo problema, problemi di hardware e danneggiamento fisico del disco, non esiste nessun software recupero dati in grado di aiutarti. Questo è il tipo di intervento che un’azienda può pagare caro perchè comporta l’analisi approfondita del disco da parte di tecnici specializzati che devono scoprire l’origine del problema in un laboratorio di recupero dati.

lunedì 21 settembre 2009

QServe!!!

Arriva QServe!!!Il primo sistema con tecnologia Raidsense....
L'unico sistema al mondo con garanzia dati.
Qserve è un sistema NAS di nuova generazione con capacità da 1TB fino a 14TB con Raid integrato di tipo 1 e 5.
Il sistema Raidsense progettato dagli specialisti Recovery Italia garantisce la rilevazione istantanea di eventuali guasti all'interno del sistema a ridondanza dati consentendo l'immediato intervento ed il recupero dei dati.

venerdì 28 agosto 2009

Raid 15 (1+ 5)

Il sistema RAID-15(1+5), è il risultato di un annidiamento di più sistemi RAID determinato dal controller Hardware.
In questo caso un sistema RAID-5 che controlla più sistemi RAID-1.
In pratica in questo sistema sono presenti contemporaneamente mirroring, ridondanza e parità dei dati.
Il sistema RAID-15(1+5) offre in assoluto il più elevato livello di sicurezza, ma è anche considerato il sistema RAID meno efficiente.
Le probabilità di totale recupero dei dati da sistemi RAID-15(1+5) è superiore all‘80%.

Raid 10 (1+0)

Il sistema RAID-10(1+0), è il risultato di un annidiamento di più sistemi RAID determinato dal controller Hardware.
In questo caso un sistema RAID-0 che controlla più sistemi RAID-1.
Un’unità di ogni sistema RAID-1 può danneggiarsi senza che i dati vengano persi.
Se dovesse però danneggiarsi anche la seconda unità dello stesso sistema RAID-1 allora i dati dell‘intero sistema andrebbero persi.
Le probabilità di totale recupero dei dati da sistemi RAID-10(1+0) è superiore all‘80%.

Raid 7

Il sistema RAID-7, non contemplato nelle versioni RAID concepite all’origine di questa tecnologia, aggiunge un sistema di caching ai sistemi RAID-3 o RAID-4 per aumentarne le prestazioni.
Il sistema RAID 7 è un marchio registrato della Storage Computer Corporation.
La maggior parte dei recupero dati su sistemi RAID-7 si rendono necessari in seguito al diseallineamento logico dei blocchi di dati a causa di errate operazioni da parte dell’utente.

Raid 6

Il sistema RAID-6, non contemplato nelle versioni RAID concepite all’origine di questa tecnologia, prevede una frammentazione a livello di blocchi identica al RAID-5 con l’unica differenza che i dati di parità vengono distruibuiti due volte tra tutti i dischi.
I blocchi di parità vengono generati e ripartiti tra due stripe di parità, su due dischi diversi.
Il RAID-6 è più ridondante del RAID-5, ma poco performante se implementato su un sistema che prevede un esiguo numero di drive.
La doppia parità dovrebbe in teoria permettere al sistema di rimanere operativo anche in caso di guasto contemporaneo di due unità.
La maggior parte dei recupero dati su sistemi RAID-6 si rendono necessari in seguito al diseallineamento logico dei blocchi di dati a causa di errate operazioni da parte dell’utente.

Raid 5

Il sistema RAID-5, molto diffuso e considerato uno dei più sicuri ed affidabili, si basa sulla frammentazione dei dati a livello di blocco e la distribuzione dei dati di parità su tutti drive di cui è composto il sistema.
Quando un blocco di dati (chunk) viene scritto sul sistema di dischi, un blocco di parità è creato nella stripe (un blocco è spesso composto da molti settori di disco. Una serie di blocchi consecutivi è detto stripe). Se un altro blocco, o qualche porzione dello stesso blocco, è scritta nella stessa stripe, il blocco di parità viene rielaborato e riscritto.
Il disco usato per memorizzare le parità è variato tra una stripe e quella conseguente; questo rende possibile distribuire i blocchi di parità.
Il blocco di parità non è letto quando si accede ai dati poichè non necessario e perchè rallenterebbe le prestazioni, è letto invece nel caso in cui un blocco restituisca un errore CRC. Il blocco di parità assieme al settore nella stessa posizione relativa nei blocchi di dati rimanenti della stripe, servono per ripristinare il blocco che presenta un errore. Questo non viene neanche segnalato all’utente così anche se un disco dovesse guastarsi, i blocchi di parità dei dischi funzionanti vengono combinati immediatamente con i blocchi dati rimasti per rielaborare i dati del disco guasto.
Al guasto di un’unità, consegue solo un moderato rallentamento delle prestazioni. Il controller non segnala al computer che un’unità non è più funzionante. Al fallimento di una seconda unità, avendo il RAID-5 un solo blocco di parità stripe, comporta la perdita di tutti i dati.
Un altro motivo comune di perdita dati dai sistemi RAID-5 è il disallineamento delle unità logiche a causa di errate operazioni di manutenzione da parte dell’utente.
La percentuale di recupero dati varia in base al tipo di danno che presentano le unità e si attesta comunque su una media dell’80%.

Raid 4

Il sistema RAID-4 è identico al RAID-3, infatti sfrutta anch’esso un disco dedicato alla parità, con l’unica differenza data dalla frammentazione dei dati a livello di blocchi invece che di byte.
Questo permette ad ogni unità appartenente al sistema di accedere ad un singolo blocco autonomamente quando richiesto.
Alcuni controller permettono ai sistemi RAID-4 di gestire diverse richieste di lettura in parallelo.
Anche con i sistemi RAID-4 il recupero dati risulta possibile nel grande maggioranza dei casi.

Raid 3

Un sistema RAID-3 dedica un disco alla parità del volume ed utilizza una frammentazione al livello di byte su tutti i drive.
Questo tipo di configurazione, non presenta particolari vantaggi rispetto al RAID-1, anzi le prestazioni dei sistemi RAID-3 sono inferiori e non garantiscono maggiore affidabilità. Non sono infatti molto comuni.
Il problema principale deriva dal fatto che ogni operazione I/O necessita di utilizzare tutti i dischi ritardando eventuali richieste che con altre configurazioni sono invece effettuate simultaneamente.
Il recupero dei dati nei sistemi in configurazione RAID-3 è quasi sempre possibile.

Raid 2

Il sistema RAID-2 è sostanzialmente un RAID 1 maggiormente affidabile.
Il RAID-2 infatti, frammenta i dati in bit al posto di blocchi e sfruttando un codice di Hamming per la correzione d’errore che facilita la correzione di errori su singoli bit e di individuare doppi errori.
Questi drive sono sincronizzati dal un controller che permette alla testina di ogni drive di trovarsi nella stessa posizione su ciascun disco.
Il RAID-2 è molto efficiente in configurazioni in cui si verificano vari errori di lettura o di scrittura.
La perdita dei dati dei RAID-2 occorre in maniera paragonabile a quella dei RAID-1 ed il recupero dati ha quasi sempre successo.

Sistema Raid 1

I sistemi RAID-1 sfruttano la tecnologia mirroring per il salvataggio dei dati senza interruzioni. "Mirror" significa semplicemente che il disco 2 replica il disco 1; oppure che i dischi 3 e 4 replicano i dischi 1 e 2.
A prescindere dalla configurazione del drive, ciò che conta è che i dati presenti su un disco o su una partizione, vengono totalmente replicati. Il sistema RAID-1, ha capacità massima pari a quella del drive più piccolo presente nel sistema stesso. Idealmente è formato da due dischi e la sua affidabilità aumenta di due volte rispetto ad un disco singolo. Dato che ogni drive può essere gestito singolarmente nel caso uno degli altri si guasti, l’affidabilità cresce proporzionalemente al numero di drive utilizzati.
Il sistema RAID-1 aumenta anche le prestazioni in lettura, visto che molte configurazioni permettono di leggere da un’unita mentre l’altra è occupata.
La perdita dei dati nei sistemi RAID-1 avviene solo in caso tutte le unità presenti nel sistema si danneggino, caso comune in caso di urto, caduta o shock elettronico.
In questi casi il recupero dati è possibile all’80%.

mercoledì 26 agosto 2009

Sistema Raid 0

Il sistema RAID-0, che molti non considerano in realtà un sistema RAID, poichè non prevede ridondanza dei dati, necessita di minimo 2 dischi ed utilizza un’operazione detta di striping per velocizzare la equa distribuzione dei dati sui vari dischi visti dal sistema operativo come un unica unità. Solitamente questo lo si raggiunge attraverso dei controllers hardware.
Mentre in un disco singolo ogni blocco, per esempio di 256kb, deve essere scritto interamente da un solo drive, il sistema RAID-0 può scrivere blocchi di 128kb o di 64kb ciascuno su due o quattro dischi, offrendo performance I/O migliori. Performance che possono essere migliorate utilizzando più controllers dischi.
In ogni "stripe" RAID-0 i dischi devono essere della stessa dimensione, poichè le chiamate I/O sono alternate per scrivere e leggere sui vari dischi in parallelo.
L’affidabilità di un sistema RAID-0 è pari all’affidabilità media dei drive diviso per il numero di dischi utilizzati. Quindi l’affidabilità di questo sistema è davvero molto bassa.
Il fallimento di una sola unità rende il sistema RAID-0 non funzionante ed i dati inaccessibili.
Le più affidabili aziende di recupero dati sono in grado di risolvere l’80% dei casi di perdita dati da sistemi RAID-0.
Qualora una delle unità di un sistema RAID-0 dovesse danneggiarsi irriparabilmente, il recupero dati da questo tipo di sistema è purtroppo impossibile.

Recupero dati sistemi RAID

Sapete cos'è un sistema RAID??
Ecco qui una piccola spiegazione....



I sistemi RAID (Redundant Array of Independent Disks) brevettati per la prima volta da IBM nel 1978, sono un sistema informatico che utilizza un insieme di dischi rigidi per condividere o replicare i dati.
L´obiettivo di questi sistemi e quello di migliorare la prestazione in termini di velocità, l´integrità e la sicurezza dei dati rispetto ad un singolo disco rigido.
Nella sua configurazione più semplice, un sistema RAID permette di configurare un insieme di drive in modo che siano visti come un unica unità logica dal sistema operativo
Anche i RAID però sono soggetti ad errori logici e danni fisici essendo anch´essi composti da hard disk drive.

Esistono diverse tipologie di Raid:

  • Raid 0
  • Raid 1
  • Raid 2
  • Raid 3
  • Raid 4
  • Raid 5
  • Raid 6
  • Raid 7
  • Raid 10 (1+0)
  • Raid 15 (1+5)

Il processo di recupero dati su sistemi Raid è di natura notevolmente più complessa....e questo ve lo esplicherò nei seguenti articoli....

Per ora vi auguro una splendida giornata!!!!

RECUPERO DATI

A molte persone capita improvvisamente di non riuscire più a visulizzare i propri dati sul supporto magnetico utilizzato...questo può avvenire per diverse cause.....qui vi spiegherò qualcosa che forse ancora non tutti sanno!
Buona lettura!!!!!
A causa di un mercato sempre alla ricerca di maggiori capacità e prestazioni, vengono prodotti Hard Disk sempre più performanti in termini di capienza e velocità a prezzi esponenzialmente decrescenti, ovviamente perchè prodotti industrialmente. La produzione di massa li ha trasformati da macchine di grande precisione a macchine potenzialmente soggette a rotture. Di seguito i guasti più comuni per un hard disk che portano alla necessità di un recupero dati.
Corruzione logica
Avviene a causa di errori logici nel file system. Informazioni di distribuzione dei file sulla superficie del disco vengono a mancare o subiscono una corruzione. Un esempio pratico è rappresentato dalla disconnessione imprudente di un supporto USB collegato al sistema.
Corruzione magnetica
Danneggiamento di settori logici della superficie magnetica del supporto dovuta all’instabilità della superficie stessa. Gli hard disk di qualunque produttore possono presentare settori danneggiati all’uscita della fabbrica. Quando vengono a danneggiarsi settori in cui accede il sistema operativo o il file system, la macchina può essere soggetta a fallimento.

Guasto elettronico
La maggior parte dei guasti di hard disk è rappresentata da fallimenti della infrastruttura elettronica. Possono danneggiarsi le PCB, solitamente visibili all’esterno del disco, come il sistema di preamplificazione del segnale delle testine (sensori GMR) interne. Meno comune, ma estremamente grave il danneggiamento di induttanze del motore.
Corruzione del firmware
Gli hard disk oltre alla infrastruttura elettronica, dispongono di sofisticati software interni le cui informazioni sono memorizzate in aree accessibili solo dalla propria infrastruttura. Nel Firmware in generale sono registrate:- le smart- i moduli di calibrazione- le tabelle dei difetti- il translator dell’area di servizio. Oltre a queste che sono le più importanti sono registrate innumerevoli altre informazioni fondamentali per il funzionamento del hard disk.
Danneggiamento sensori GMR
I sensori GMR, denominati più comunemente testine induttive, sono componenti interni di nanoprecisione che leggono e scrivono sulla superficie magnetica dei piatti presenti all´interno degli hard disk. Questi microsensori, sono estremamente fragili e soggetti a danneggiamenti. Un urto dell’hard disk o un difetto di fabbricazione può compromettere l´operatività delle testine e di conseguenza l´impossibilità di accedere ai dati.
Grippaggio motore
Il motore dell’hard disk non è altro che un comune motore elettrico. Sul motore sono montati i piatti, che ricoperti da una pellicola magnetica, rappresentano il media di immagazzinamento dei dati. Questo motore che nei modelli più performanti può raggiungere i 15.000 giri al minuto, può ovviamente gripparsi. Il grippaggio del motore rende i dati salvati sull’hard disk completamente inaccessibili.
Danneggiamento superficie magnetica
Il danno più grave e spesso irrimediabile è rappresentato da abrasioni o vere e proprie incisioni sulla pellicola magnetica presente sui piatti. Ovviamente i settori presenti sulla superficie danneggiata non possono essere recuperati in nessun modo, ma anche i settori circostanti possono non essere recuperati a causa del danneggiamento che tali abrasioni ed incisioni provocano sui sensori GMR. Statisticamente, solo il 25% dei dischi che presentano tali danneggiamenti possono essere recuperati, ma tali recuperi implicano un impegno in risorse umane e pezzi di ricambio di molto superiori al normale.